Il rinnovamento del linguaggio architettonico introdotto con il Rinascimento ha trovato un terreno molto fertile in Veneto, dove ancora oggi possiamo toccare con mano il vasto patrimonio sorto nel secolo d'oro del Cinquecento. Da Palladio a Sansovino, da Falconetto a Sanmicheli e Scamozzi: sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti del periodo aureo della rinascenza veneta. La loro attività si concretizza in un'ampia e svariata serie di costruzioni: dalla magnificenza delle ville venete, concepite come dimore di campagna per committenti dalle diverse esigenze, ai palazzi cittadini, passando per le chiese, toccando così un po' tutti gli ambiti della produzione architettonica.
Se a Venezia, il nuovo impianto di piazza San Marco è frutto del genio di Jacopo Sansovino, che interverrà nella Libreria Marciana, nella Loggetta ai piedi del campanile e nella Zecca, a Verona è, invece, Michele Sanmicheli, geniale architetto militare, a dare un'impronta decisiva alla cultura figurativa cittadina.

Maser (Treviso). Villa Barbaro

Vicenza, invece, diviene la città palladiana per eccellenza: l'architetto, infatti, contribuirà in maniera fondamentale al nuovo aspetto della città, a partire dall'intervento sul Palazzo della Ragione, oggi universalmente noto come Basilica Palladiana. Ma Palladio, sostenitore dello splendore della civiltà antica, a cui sempre rivolge lo sguardo, è anche il maggiore interprete della civiltà di ville: le dimore di campagna disseminate sul territorio veneto, non solo vicentino, derivano da una profonda sintesi formale, in cui non si tratta solo di progettare fabbriche, ma anche di comporre paesaggi.
A Padova, invece, è la Loggia Cornaro, progettata da Giovanni Maria Falconetto, il primo edificio che incarna le idee rinascimentali, ideato per tenervi delle rappresentazioni teatrali. Sempre legata all'attività del Falconetto è Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova), che introduce nell'entroterra veneto il gusto per la classicità romana.
Non va dimenticato Vincenzo Scamozzi, con la Rocca Pisana a Lonigo (Vicenza) considerata il suo capolavoro, pur se progettata a soli ventisei anni: edificio a pianta centrale che trae ispirazione dal Pantheon, si basa su una struttura di forma cubica al cui interno domina una sala di forma circolare.